venerdì 7 dicembre 2007

un mio amico ha scritto questo:condivido questa visione

Per salvare il calcio bisogna insegnare alle nuove generazioni il gioco, non la guerra.
E per farlo ci vuole tempo, non decreti. Esempio, non imposizioni.
Altrimenti è solo propaganda.
La vera didattica si nutre di sorrisi, non di violenza.
Ci vogliono uomini, non schiavi. Giustizia, non legge.
Occorre un’invenzione talmente ovvia da essere geniale: il buon senso.
Tempo, giustizia, buon senso: non appaiono in nessun protocollo.
Se così non sarà, l’enorme serpente continuerà a mangiarsi la coda.

Firmato: tuo figlio che verrà.

Luciano Capponi
Project Deviser & Presidente Comitato Etico
No Fair No Play Onlus

1 commento:

Mike Victor ha detto...

Impeccabile!!!
Spiace solo constatare che nella realtà, funziona esattamente al contrario. Regole, imposizioni, restrizioni, ecc., vengono costantemente imposte sull'onda del "bene comune".

Anche la new entry del "Terzo tempo" è diventata una regola. "Bello! Ottima iniziativa - dicono. Occorre "strutturarla" per farla diventare consuetudine su tutti i campi di calcio".

Bravi! Complimenti! Perché non fate un regolamento ad hoc anche per imporre che tutti i giocatori in campo sorridano. Magari solo il tempo per fare qualche scatto fotografico ad uso stampa! Tanto è solo quello che conta, no?