Per salvare il calcio bisogna insegnare alle nuove generazioni il gioco, non la guerra.
E per farlo ci vuole tempo, non decreti. Esempio, non imposizioni.
Altrimenti è solo propaganda.
La vera didattica si nutre di sorrisi, non di violenza.
Ci vogliono uomini, non schiavi. Giustizia, non legge.
Occorre un’invenzione talmente ovvia da essere geniale: il buon senso.
Tempo, giustizia, buon senso: non appaiono in nessun protocollo.
Se così non sarà, l’enorme serpente continuerà a mangiarsi la coda.
Firmato: tuo figlio che verrà.
Luciano Capponi
Project Deviser & Presidente Comitato Etico
No Fair No Play Onlus
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1 commento:
Impeccabile!!!
Spiace solo constatare che nella realtà, funziona esattamente al contrario. Regole, imposizioni, restrizioni, ecc., vengono costantemente imposte sull'onda del "bene comune".
Anche la new entry del "Terzo tempo" è diventata una regola. "Bello! Ottima iniziativa - dicono. Occorre "strutturarla" per farla diventare consuetudine su tutti i campi di calcio".
Bravi! Complimenti! Perché non fate un regolamento ad hoc anche per imporre che tutti i giocatori in campo sorridano. Magari solo il tempo per fare qualche scatto fotografico ad uso stampa! Tanto è solo quello che conta, no?
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